Per un Architettura Cristiana dello Stato

Spazio per le novità e per le informazioni
User avatar
Carlo Trotalli
Posts: 27
Joined: Saturday 27 June 2009, 20:05

Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by Carlo Trotalli »

Per un Architettura cristiana dello Stato

Quali prospettive: Ritorno al Medioevo o precipizio sulla Barbarie ?



Anzitutto
Voglio suggerire a tutti la lettura di un libro, ma servirà a poco, (non sapete con quanta amarezza lo dica) perché se anche lo voleste leggere, non lo troverete da nessuna parte, un testo prezioso, che nessuno ricorda, si intitola “Per un architettura cristiana dello Stato” di Giorgio La Pira, quante cose si capirebbero... ma non lo troverete.
Allora cercherò di riassumervelo: un tempo venne “la Riforma” che infranse i vincoli dell'individuo con il corpo sociale della chiesa, e liberò l'individuo dai vincoli sociali e dalla responsabilità delle “buone opere”, qualche secolo dopo questa concezione metafisica diede frutti e produsse una dottrina economica secondo la quale, facendo il proprio interesse l'individuo fa automaticamente anche quello degli altri... che imbroglio!!!
Ma questa stessa concezione metafisica, secondo cui l'individuo si realizza dà solo, prese anche una forma politica, quella del contratto sociale di Rousseau, la comunità umana in questa concezione non ha più una sua origine naturale, comunitaria, retta ed intrecciata da una solidarietà organica, ma viceversa ha una origine pattizia, contrattuale, societaria non comunitaria; questa concezione metafisica diede origine alla forma di stato uscito dalla rivoluzione francese; l'individuo nasce buono la società lo corrompe, ecco la base ideale dell'individualismo, che infrange quella solidarietà organica delle genti cristiane, unite nel corpo mistico della Chiesa, che ebbe la sua più meravigliosa manifestazione nella società medioevale, e nella democrazia organica comunale; la modernità con la sua concezione atomistica dell'uomo nella società (frutto della concezione metafisica individualista della riforma) e la concezione liberale dell'economia, infrange di fatto la solidarietà organica della comunità umana.
Questa concezione liberale dell'economia, sembra essere giunta ormai al capolinea, grazie alla recente crisi che ne mette in luce tutte le contraddizioni; ricordo solo le parole del Papa pronunciate lo scorso Natale e poi riprese all'epifania “se ognuno pensa per sé, il Mondo non può che andare in rovina” … è bello che sia proprio il Papa (tanto vituperato nella storia dai protestanti) a offrirci questa acutissima riflessione che nella sua semplicità costituisce la più efficace risposta dialettica “all'etica protestante e in particolare a quel suo frutto costituito dallo spirito liberale” parole quelle del Papa, che nella loro acutezza e nella loro semplicità costituiscono un vero e proprio “Pappino” alla teoria della mano invisibile che afferma l'esatto contrario.
Quanto all'organizzazione dello Stato, se si avessero ben chiare, come evidenzia La Pira nel suo libro, le abissali differenze fra la concezioni metafisiche che stanno alla base del concetto di “contratto sociale” secondo cui l'uomo si realizza da solo ( ideale come detto acquisito dalla riforma), secondo il mito del “buon selvaggio” (o se preferiamo la mitologia tipica potremmo dire il mito del buon “omo selvadego” *) rispetto alla concezione cristiana di “persona come parte del corpo mistico della chiesa” uomo che quindi si realizza solo se organicamente inserito nella comunità naturale di cui è membro, se si avessero ben chiare queste abissali differenze, che attengono alla domanda fondamentale: cos'è l'uomo ? Come può realizzare sé stesso? Come si rapporta con gli altri uomini nella formazione di una comunità, e in ultima istanza dello Stato? non ci si meraviglierebbe affatto dell'esclusione delle radici cristiane dalla nascente costituzione europea, non c'è spazio per Cristo nell'albergo europeo, perché egli rimetterebbe in discussione le fondamenta stesse su cui quell'edificio è stato costruito, non la sabbia disgregante dell'individualismo, ma la solidità del corpo mistico di Cristo, i cui membri sono uniti nell'amore dal sacrificio reciproco della croce, sull'esempio di colui che ha donato la propria vita per i propri fratelli.
Già perché i cristiani sono fratelli, i giacobini invece sono cittadini, questo è il punto !
I grandi cristiani sono stati martiri, i grandi giacobini assassini, questa la differenza.
Una donna incinta, prossima al parto, guasterebbe l'orgia edonista e la sbronza dionisiaca in corso nell'albergo, sarebbe di imbarazzo ai commensali al banchetto del “droga, ciula e mangia”, poi se partorisce lì, magari sporca pure le lenzuola, meglio vada a partorire altrove! per questo non c'è spazio per Cristo nell'albergo europeo. Non si possono servire due padroni... e l'architettura illuminista dello stato è profondamente diversa da quella cristiana. La sola menzione delle “radici cristiane” indicherebbe che una diversa organizzazione della convivenza sociale e quindi dello stato sono possibili, e questo viene considerato assolutamente inaccettabile, perché urterebbe la tendenza totalitaria del relativismo che mira ad auto presentarsi come l'unica forma di convivenza e di architettura dello stato possibili.
Ho citato la politica e l'economia, non mi dilungo su altri aspetti quali l'etica , la morale, i rapporti interpersonali che nella loro dimensione sociale si ricollegano a quanto detto per la politica... ma voglio subito far notare che questi “indicatori” non sono affatto espressione di un “ritorno al medioevo” ma viceversa, essi affondano le loro radici nel pieno della modernità, ed anzi potremmo dire che costituiscono il compimento stesso della modernità nelle sue componenti fondamentali.
Per questo ciò che si profila in futuro è un ritorno alla barbarie, e non al medioevo, che, pur senza idealizzarlo, ha saputo esprimere vette di civiltà e aspirazioni alla perfezione rimaste ineguagliate, quel medio Evo che ha saputo ricostruire la civiltà devastata dalla barbarie…
pensiamo solo al contributo dei Santi in quest'opera di ricostruzione partendo da S. Agostino la cui vita stessa è stata un'apologia del passaggio dalla barbarie alla civiltà, così la sua “de civitate Dei” secondo cui “se l'egoismo che calpesta ogni ideale altruistico e divino, crea la città terrena, l'amore del prossimo che spinge fino all'abnegazione di sé edifica la città di Dio”, così scrive Ernesto Bonaiuti “l'occhio rivolto alla beatitudine rende insignificanti le prove e i dolori con un senso di carità pronto a ogni iattura e così assicura la sopravvivenza dell'umano consorzio aldilà delle catastrofi cagionate dall'umano egoismo” “additando l'economia della vera civiltà nella pratica del bene e nella speranza irrequieta del meglio” il cristianesimo secondo il Croce “fu la più grande rivoluzione che l'umanità abbia mai compiuto” pensiamo poi S. Benedetto patrono d'Europa, egli con la sua regola : “Ora, Legi et Labora” indicò agli uomini disorientati da tante distruzioni che la vita deve essere spesa per il bene della società, attraverso un operare non più alimentato dalla disperazione ma dalla speranza, fu coi benedettini per la prima volta nella storia che la proprietà acquistava una funzione sociale, serviva al bene di tutti.

Quanto è attuale questo insegnamento!

Carlo Trotalli

* “l'omo selvadego” che notoriamente si chiamava Emilio Vaninetti divenne poi il pilastro della pedagogia di Rousseau dopo che lo scienziato francese durante la sua fuga in Svizzera passando dalle valli del bitto si fermò a comprare scorte di formaggio per l'esilio, e li ebbe la ventura di conoscere “l'Emilio”, rimastone affascinato ne scrisse poi la biografia. La presente ricostruzione storica è chiaramente fantasiosa, ma ciò non toglie che l'Emilio di Rousseau altro non fosse che un piccolo omo selvadego imberbe, che divenne poi il modello ideale per un ampia scuola pedagogica cui aderì, fra gli altri, anche il nostro Luigi Credaro.
User avatar
Carlo Trotalli
Posts: 27
Joined: Saturday 27 June 2009, 20:05

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by Carlo Trotalli »

il precedente articolo è una mia risposta ad un editoriale apparso sul mensile ALPES numero di luglio dal titolo: "Verso un nuovo Medio Evo"
frosula
Posts: 73
Joined: Saturday 2 February 2008, 22:17
Location: valdisotto

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by frosula »

Carlo,
rispetto le tue letture e le tue opinini, posso anche capire il senso delle comunità cristiane che si identificano con la chiesa, ma chiamarla corpo mistico proprio no, non c'è niente di più aberrante da quanto esite la chiesa, uno stato a tutti gli effetti con tutte le gerarchie molto simile a quella società pattizia, contrattuale socetaria che tu definisci come la società di oggi, dov'è di fatto la solidarietà organica come la chiami tu della chiesa?
La concezione liberale dell'economia e stata abbracciata con molto entusiasmo anche dallo stato vaticano e con l'aiuto dei patti lateranensi, famoso concordato stipulato con Mussolini)I la Chiesa diventa uno dei pilastri del potere, non solo religioso, politico, morale, ma economico, ponendo le basi per gli eventi dei nostri giorni. Scriveva infatti Giovanni Grilli: "La notevole somma data da Mussolini al Vaticano ha permesso a questo di aumentare considerevolmente i mezzi di cui già disponeva e di entrare in misura maggiore di prima nel vivo della nostra economia. La personalità giuridica e la facoltà di possedere ogni specie di beni accordata a tutte le associazioni, ordini, congregazioni sulla base del solo diritto canonico, con l'obbligo dello Stato di riconoscerli, ha ricostituito, nel volgere di pochi anni, una immensa 'mano morta'. L'enorme accumulo di mezzi impiegati in Italia e all'estero e la creazione di una fittissima rete di enti e di organizzazioni, a un tempo religiosi, morali ed economici, che penetrano e corrodono la vita del Paese, consentono al Vaticano di manovrare la politica italiana. A riconoscimento ufficiale del fatto che, oramai, numerosi finanzieri legati al Vaticano da anni partecipavano ai centri economici dirigenti dell'economia italiana, il conte Paolo Blumensthil, uno dei più conosciuti fiduciari della corte pontificia, fu chiamato a far parte del consiglio di amministrazione della Banca d'Italia.Poco propensi all'investimento industriale diretto (lo sfruttamento dei lavoratori poco si addice alla morale cattolica) e dato che le leggi impedivano alle banche il credito a lungo termine, i finanzieri vaticani investirono i loro liquidi nella speculazione immobiliare e, per la prima volta in modo massiccio, entrarono nelle grandi finanziarie che, proprio in quel periodo, i grandi gruppi industriali stavano costituendo. Nel giro di pochi anni, dirigenti del Banco di Roma e del Santo spirito entrarono nelle finanziarie della Fiat, Pirelli, Italcementi, Edison, nell'Istituto di credito fondiario e nel Credito fondiario sardo, assieme a finanzieri liguri e lombardi.
L'ingegner Bernardino Nogara, nominato dal Papa amministratore speciale della Santa sede, entrò nel consiglio di amministrazione della più grande finanziaria industriale d'Italia, la Comofim, voluta dalla Comit (rivelatasi in seguito una colossale truffa ai danni dei risparmiatori) nella quale sedevano il presidente della Comit Toeplitz, il barone Avezzana, il senatore Crespi, il senatore Bocciardo, presidente dei siderurgici liguri.
Il Vaticano non si limitò a partecipare, ma dette vita ad iniziative proprie, come la Società romana di finanziamento e l'Istituto centrale di credito. Il 1 agosto 1929, insieme ad Agnelli, Pesenti, Feltrinelli, Benni, il Banco di Roma fondò la finanziaria per le imprese italiane all'estero. Il 4 giugno 1929 il senatore Cavazzoni, il senatore fascista Bevione, il conte Franco Ratti, nipote del Papa, il fascista Giovanni Marinelli, assassino di Matteotti, diedero vita alla società di assicurazione Praevidentia. Per quanto riguarda le società industriali, a partire dal 1929, gli uomini del Vaticano entrarono nei consigli della Breda, Dalmine, Reggiane, Ferrorotaie, Società elettriche Italia centrale, Società agricola lombarda di Milano. I buoni rapporti tra fascismo e Vaticano si manifestarono anche sul piano delle partecipazioni congiunte nella gestione di imprese industriali e finanziarie. Il più evidente fu quello delle partecipazioni del conte Adolasso, con il fascista conte Marinotti, al vertice della Snia viscosa. Nell'Istituto di credito fondiario due fiduciari del Papa, Cremonesi e Rosmini, operarono al fianco del senatore fascista Bevione. Nel Banco di Roma, dopo il salvataggio del 1934, entrò a dirigere la società di gestione delle rapine coloniali in Etiopia, assieme al cattolico principe Borghese, il fascista Antonio Marescalchi. In due società di assicurazione a Milano, l'Anonima vita e l'Istituto italiano di previdenza, si trovarono a fianco il quadrumviro Emilio De Bono e il conte Franco Ratti, nipote di Pio XI.
Come in occasione della prima guerra mondiale, i finanzieri cattolici e il Vaticano si trovarono strettamente affiancati ai guerrafondai per trascinare l'Italia nel secondo conflitto mondiale. Questa volta, a fianco della Germania di Hitler. Alla vigilia della seconda guerra, alla presidenza di industrie belliche (come, ad esempio, le officine meccaniche Reggiane, Compagnia navale aeronautica, gruppo Caproni) vi era l'onnipresente nipote del Papa, Franco Ratti, presidente al tempo stesso del Banco ambrosiano.
Lo IOR gestisce attualmente un patrimonio di 5,7 miliardi di euro. Gli interessi che vengono pagati ai depositanti s’aggirano intorno al 12 per cento.
lo IOR ha legami organici con altri istituti di credito: in primis con il gruppo del finanziere cattolico Bazoli, di cui lo IOR è da sempre azionista.
L’Istituto ha investito negli ultimi tempi ben 298 milioni di dollari in azioni, bond e titoli governativi statunitensi. Due sono i bracci per così dire secolari mediante i quali lo IOR opera: una banca tedesca, la Deutsche bank; l’altra il gruppo Untes, nel cui capitale azionario lo IOR partecipa nell’ambito di una cordata con il “gruppo bresciano”, costituito insieme con la Banca lombarda e la Mittel. Insieme possiedono quasi il 4 per cento delle azioni di Intesa.
I beni culturali ecclesiastici ammontano a 95.000 chiese, 3.100 biblioteche, 28.800 archivi.

Questo è solo un mini riassunto ( ultimi80 anni)di quanto fa la chiesa e ovviamente non ho parlato dei piu recenti scandali sempre legati allo ior e non ho nemmeno menzionato l'immenso patrimonio immobiliare di cui dispone ne ho parlato dei bilanci comunque documentati non ho parlato dell'obolo di San Pietro ecc, eccecc,
“se ognuno pensa per sé, il Mondo non può che andare in rovina”
se questa acutissima riflessione del papa, come la chiami ,non fosse applicata in prima persona dalla chiesa sicuramente ci sarebbe forse un più alto significato della parola carità e non mi meraviglio del fatto che la comunità europea o "l'albergo europeo" abbia deciso di chiamarsi fuori da simili portatori delle radici cristiane.
Non hai voluto parlare dei temi etici lo farò riportando le parole di Don Gallo riguardo al testamento biologico
http://www.sanbenedetto.org/index.php?o ... &Itemid=60
l pensiamo poi S. Benedetto patrono d'Europa, egli con la sua regola : “Ora, Legi et Labora” indicò agli uomini disorientati da tante distruzioni che la vita deve essere spesa per il bene della società, attraverso un operare non più alimentato dalla disperazione ma dalla speranza, fu coi benedettini per la prima volta nella storia che la proprietà acquistava una funzione sociale, serviva al bene di tutti.
Dov'è ,il bene di tutti ,negli ingenti capitali posseduti e manovrati dalla chiesa ? solo il 20% del bilancio del vaticano va ai poveri!!!!
Ma basterebbe un'immagine a sintetizzarle tutte, l'apologia dell'ipocrisia, la superbia noncuranza del pudore, talmente violenta nella sua accecante improntitudine che Francesco il povero ne direbbe al suo Dio in termini di perdono: quel Papa immobile sul suo trono d'oro e di gioielli di valore inestimabile che parla di povertà e sofferenza durante le feste pasquali. Quella luce violenta fatta di finzione, quell'offesa in mondovisione a quella gente povera vera che nel cuore del cuore dell'indigenza Benedetto aveva visitato in Africa. Povera Africa e povera gente in miseria: abituati per secoli a non essere considerati uomini, meriterebbero, almeno in questo, un pò di rispetto.

In quanto al medioevo o barbarie dipende dai punti di vista il medioevo è un periodo di quasi mille anni e dal 400 DC più omeno finno all'1100 di barbarie ce ne sono state parecchie compresa la santa inquisizione.
Maria
User avatar
eternopadre
Collaboratore attivo
Posts: 195
Joined: Saturday 12 January 2008, 23:06
Location: Oga Rutìc
Contact:

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by eternopadre »

Frosula-Maria carissima,
ritengo corretto avvisare i tuoi/nostri lettori che il tuo Giovanni Grilli è uno "storico" maledettamente schierato.
Converrai, di conseguenza, che le sue opinioni (le opinioni, non i fatti, neh!) siano almeno squilibrate, certamente parziali, probabilmente faziose, e sicuramente (sono) assai discutibili (sul piano storico-scientifico almeno!) :shock: .
Idem cum patate per il reverendo don Gallo e per molti dei personaggi :oops: che hai voluto citare in altri tuoi precedenti post.
eternopadre
frosula
Posts: 73
Joined: Saturday 2 February 2008, 22:17
Location: valdisotto

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by frosula »

Ciao Eternopadre,
sona rientrata dopo qualche giorno di ferie e ho trovato il tuo post al quale non ho potuto non rispondere,devo dire che noto un filino di ironia nel tuo caloroso saluto.(forse sbaglio?)
Sicuramente lo storico che ho citato è di parte,ma chi non lo è.
In quanto ai fatti che ho riportato, come ho già detto, sono molto stringati perchè a fare delle ricerche più precise sicuramente si scoprirebbe altro ancora.
La storia per quanto mi riguarda non è una scienza,ma è una trascrizione di fatti avvenuti(fatta da uomini a volte anche di parte) , sicuramente opinabili,forse anche faziosi,a volte anche discutibili ma scientificamente provati no, comunque sia,il reverendo Don Gallo è una persona di Chiesa come anche Padre Zanottelli , persone che stimo per la loro grande fede in Dio,e che hanno il coraggio di prendere delle posizioni contro la chiesa sempre arroccata sulla sua posizione di unico depositario del bene e della moralità.Ammirazione ,è la parola giusta, per definire cosa nutro per loro, per quella capacità che hanno di mettersi sempre in discussione e di avere come uno scopo di vita, la difesa del genere umano(TUTTO) e quel valore di libertà che danno alla vita,ovviamente nel rispetto di un etica morale che può essere cristiana oppure no.
Per chiudere, riporto una frase che ben sintetizza quello che sto tentando di dire con i miei post sull'argomento chiesa.
Il clero è vittima dell’illusoria equazione mediatica «visibilità uguale consenso», come il suo gemello separato, il ceto politico. Nella vita reale rischia d’inverarsi la terribile profezia lanciata trent’anni fa da un teologo progressista: «La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l’ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo». Quel teologo si chiamava Joseph Ratzinger
karol
Posts: 50
Joined: Monday 4 February 2008, 13:53

profezia

Post by karol »

Curiosa la tua asserzione "il reverendo Don Gallo è una persona di Chiesa come anche Padre Zanottelli , persone che ..... hanno il coraggio di prendere delle posizioni contro la chiesa" ........
Tu sai per caso a chi si riferiva la profezia di Ratzinger?
Salud
Karol
User avatar
eternopadre
Collaboratore attivo
Posts: 195
Joined: Saturday 12 January 2008, 23:06
Location: Oga Rutìc
Contact:

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by eternopadre »

frosula/maria carissima,
... la terribile profezia lanciata trent’anni fa da un teologo progressista: [...]. Quel teologo si chiamava Joseph Ratzinger
Di/su Ratzinger mi posso aspettare di tutto (grazie alla mia vasta ignoranza in faccende chiesastiche moderne e contemporanee, ma questa tua (...ma come ti è venuta?) di un Ratzinger "teologo progressista" mi lascia :shock:
Dopo di che, posso sottoscrivere anch'io la domanda che qui sopra ti ha rivolto karol?

Per il nostro precedente bla bla bla e senza ancora entrare nei contenuti (non ne sono all'altezza, non me ne intendo molto): il mio post intendeva sollevare solo una questione di metodo. Se Odifreddi o Augias o Curzio Maltese mi argomentano di fede, di spiritualità, di trascendenza, mi si rizza il pelo come al mio gatto quando lo spavento da dietro la porta. Hanno nella faccenda la stessa competenza che potrei avere io, cristiano assai trascurato, o che potrebbe avere un ateo menefreghista, e cioè zero, con l'aggravante (per loro) della malafede e/o della faziosità. Ed è per questo che i loro (non i nostri, neh!) bla bla bla non hanno un briciolo di attendibilità.
Secondo me, ovviamente.
eternopadre
User avatar
Carlo Trotalli
Posts: 27
Joined: Saturday 27 June 2009, 20:05

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by Carlo Trotalli »

guarda Frosula non ho nemmeno letto la tua o meglio la "non Tua" risposta
che con i patti lateranensi stipulati da Mussolini la Chiesa abbia iniziato a condizionare e farla da padrona con lo stato italiano... ma cosa dici mai??? il regime totalitario Fascista era totalitario e faceva quel che voleva punto, il Fascismo che affonda le sue origini nell'anticristianesimo militante, molto simile a quello attuale... quello che dici significa non conoscere la storia d'Italia, gli indennizzi e sottolineo indennizzi dati alla Chiesa per i beni rubati dallo Stato alla Chiesa, quella chiesa che aveva fondato lo Stato Sociale secoli e secoli prima...;
leggiti le cronache del bombardamento del quartiere San Lorenzo a Roma da parte degli "alleati", vai a leggerti cosa faceva il Papa che tu dici "ingioiellato sul suo trono" in quelle ore...
dipingi il Papa come se fosse Gooring (quello si ingioiellato, truccato e drogato) ti dico la verità mi disgusta questa tua falsificazione storica.
frosula
Posts: 73
Joined: Saturday 2 February 2008, 22:17
Location: valdisotto

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by frosula »

Ciao Eternopadre,
come te non mi intendo molto di chiesa ma basta leggere una biografia di Benedetto XVI per sapere che lo hanno definito un teologo progressista.
In quanto al metodo, posso capire che un ateo non può parlare di spiritualità ma in effetti lo "storico maledettamente schierato" parlava solo di interessi terreni che ben poco hanno a che fare con la fede. e la cristianità.
Per quanto riguarda la profezia visto che anche a Karol interessa era intesa a riportare la chiesa al suo ruolo originario ovvero per citare le parole del nostro erudito Sig Carlo" lo scopo principale della Chiesa non è il solo aiuto materiale, ma la salvezza delle anime, la formazione delle coscienze, perché senza una solida base Etica anche tutte le ricchezze vanno in rovina "
frosula
Posts: 73
Joined: Saturday 2 February 2008, 22:17
Location: valdisotto

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by frosula »

Carlo il tuo ego è pari alla tua istruzione, sicuramente molto alta, ma anche se non al tuo livello posso ugualmente dire che questo era solo un piccolissimo riassunto la chiesa la faceva da padrone anche molto prima di Mussolini( ma con i patti lateranensi venne creata la Città del Vaticano che restituì una minima sovranità territoriale e assicurò l'indipendeza politica e sopratutto economica alla Santa Sede dopo che il proceso di riunificazione d'Italia smembrò quello che era lo stato pontificio). Dato che il suo governo era totalitario mi spieghi il perchè degli indennizzi quando poteva benissimo confiscare tutto,come peraltro già successo con il clero regolare dagli inizi del cinquecento dopo la riforma protestante mediante leggi operate dagli stati per sottrarre immensi patrimoni ai monasteri e conventi?
Ma tanto la storia ci insegna nonostante le confische e i furti che la chiesa subisce da molti secoli, chissa come mai riesce sempre a rinpinguarsi sarà mica che fa la cresta sulle offerte?
Il fatto che Pio XII sia andato a soccorrere i feriti del bombardamento non fa di lui un martire e cosa per me più importante, perchè non ha preso più efficacemente le difese del popolo ebraico ?
In quanto al papa sul trono ingioiellato era semplicemente una metafora per descrivere la ricchezza della chiesa, ed il paragone con Gooring l'hai fatto tu non io, la mia coscienza anche se di" cattiva cristiana" non arriverebbe a tanto.
planta de poirif
Posts: 72
Joined: Saturday 29 March 2008, 17:29

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by planta de poirif »

leggo sempre con interesse le opinioni su questo argomento e anche su " i limiti delle coerenza...".
confesso che faccio un po fatica a seguire il susseguirsi delle opinioni di chi partecipa con i suoi interventi , ma tutti e due gli argomenti sono di grande interesse e forse di nessuna soluzione, in quanto le convinzioni sono molto forti e radicate.
per chiarirmi un po le idee mi comprero' il libro VATICANO SPA di Gianluigi Nuzzi.
Me lo ha consigliato un'amica dicendomi che parla con chiarezza dei miliardi di euro gestiti nell'oscurita', derivati anche da riciclaggio di denaro, dei rapporti del vaticano con mafia e politica, gestione in conti personali di offerte dei fedeli, e anche delle vecchie questioni : IOR,Marcinkus , Sindona e Calvi, segreti che secondo me non si sveleranno mai.
siccome le banche vaticane non possono essere controllate dalla nostra Guardia di Finanza, a loro tutto e' concesso.
Gia' Lutero ai suoi tempi vedeva lontano, critcando le indulgenze e le furbe gestioni da parte della gerarchia eclesiale.
mi viene in mente la risposta di quel prete -direttore di giornale citato da gagarin che rispondendo a un lettore dice ma dobbiamo campare anche noi! Io non voglio infierire sui parroci, capisco che la gestione della Chiesa e' una questione immane, ma a volte mi viene da pensare
ai capi supremi interessera' ancora la salvezza delle anime oppure la sicurezza economica della loro Ditta?
karol
Posts: 50
Joined: Monday 4 February 2008, 13:53

Insonnia

Post by karol »

Penso che Lutero e il VATICANO SPA siano molto adatti per chi soffre di insonnia e ha tempo da perdere.
La vita è così bella, perchè dobbiamo farci del male?
Salud
Karol
planta de poirif
Posts: 72
Joined: Saturday 29 March 2008, 17:29

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by planta de poirif »

mi sono svegliato da poco, karol e ho dormito bene.
I problemi che mi fanno stare sveglio di notte sono ben altri, purtroppo.
Cio' nonostante vivo in questo mondo, vedo e sento, cerco di capire.
Provo a non avere pregiudizi e se alcune volte ne ho, come nel caso dello Stato de Vaticano, mi informo e magari i pregiudizi scompaiono.
Beato te che vivi all'interno del tuo giardino e prendi le cose con tale leggerezza o cerchi di non vederle.
E per restare in tema: te saludi e amen
karol
Posts: 50
Joined: Monday 4 February 2008, 13:53

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by karol »

Caro Planta de Poirif,
ti posso assicurare che di libri ne ho sicuramente letti almeno quanto te.
Ma il vero problema è che per capire meglio la realtà, in questo caso la Chiesa, non basta studiare o vedere la TV, pensando poi di avere un proprio giudizio originale, autonomo ed oggettivo; in realtà spesso non ci accorgiamo nemmeno che stiamo assorbendo il pensiero dominante.
L'unico modo serio per conoscere i vari aspetti della realtà è coinvolgersi in qualche modo con essi concretamente, non con un approccio solo da "intellettuale" o da "spettatore".
Non fraintendermi, non ti sto dicendo che uno debba diventare per forza credente per capire meglio cos'è veramente la Chiesa che tu continui a ridurre al "Vaticano".
Poi mi aveva colpito l'accenno a Lutero che quasi non viene tirato in ballo più nemmeno dai protestanti e tu sei andato a riesumarlo.......... spero che lui "che ora vede meglio le cose" possa tornare a dormire tranquillo.
Salud
Karol
gagarin
Collaboratore attivo
Posts: 207
Joined: Sunday 27 January 2008, 20:04
Location: valdisotto

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by gagarin »

Concordo pienamente con gli scritti di Karol, come ho già detto in precedenza sull'altro articolo "i limiti della coerenza"...evidentemente noi vediamo la Chiesa sotto un altro punto di vista e non come ente materiale che possiede ricchezze e il Vaticano per noi è il Papa che esorta i popoli alla pace, che emana encicliche, che visita i popoli sofferenti ed opressi, che incoraggia i deboli e dà forza ai cristiani per combattere il materialismo, l'egoismo...per me la chiesa sono i missionari che dedicano la vita per lo sviluppo di altri popoli, religiosi che dedicano la vita per il bene degli altri, dei giovani, ripenso a S. Giovanni Bosco, a Fratel Giosuè Dei Cas, a Madre Teresa, a Woitila... e a tutti quei Santi che hanno vissuto in modo eroico il cristianesimo. La Chiesa è ricca di Santi e di martiri e anche di Cristiani che vivono il Vangelo, solo che in televisione non vengono nominati, a differenza dei malviventi...
INSIEME PER VALDISOTTO
frosula
Posts: 73
Joined: Saturday 2 February 2008, 22:17
Location: valdisotto

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by frosula »

C’è una vecchia leggenda medievale, forse all’origine una specie di barzelletta: rimbalza di testo in testo, fino ad arrivare al cronista trecentesco fiorentino Franco Sacchetti. Un vecchio ebreo si decide alla fine della vita ad andare anche lui in pellegrinaggio a Roma, come fanno tutti. Al ritorno, abbandona la sua fede e si converte. Agli ex-correligionari che, scandalizzati e allibiti, gliene chiedono ragione, risponde: “Sono stato a Roma, ho visto come vivono i papi e i grandi prelati. Una vergogna, un orrore, un’offesa continua a Dio. Se la Chiesa è ancora in piedi nonostante loro, ne ho dedotto che sul serio essa gode di una privilegiata assistenza divina. Ecco perché mi sono convertito”.



E’ una boutade, ovviamente. Che pure, nel suo paradosso estremo, coglie nel segno. Oggi, a livello internazionale, la Chiesa cattolica sembra messa sul serio da una parte duramente attaccata (e si ricomincia, in Asia e in Africa, a contare i martiri), dall’altra messa sotto accusa: e papa Benedetto XVI non può non accusare il colpo. Non sono più i giorni positivi e propositivi nei quali Giovanni Paolo II proclamava quasi come una sfida il bisogno della purificazione della memoria e chiedeva perdono per la crociate e l’inquisizione lasciando sottinteso l’invito e quasi la provocazione, agli altri, di far altrettanto. I cattolici avevano il coraggio di guardarsi dentro e dietro, di chieder perdono per le loro passate infamie. I protestanti avrebbero fatto lo stesso, ammettendo i misfatti di Cromwell e il genocidio degli indiani d’America? E gli ortodossi, con i loro pogrom? E i musulmani, responsabili a loro volta di tanti delitti? E gli ebrei, quando l’avrebbero finita di finger lo stato d’Israele sempre e comunque innocente?

Va detto che il coraggio di papa Wojtyla fu ammirato o criticato, ma che nessuno dei suoi interlocutori osò raccogliere la sua sfida. Eppure, egli aveva avvertito: quella Chiesa di nuovo vincente, quella dell’ “Aprite le porte a Cristo”, era pur sempre la medesima nella quale, secondo Paolo VI, si era insinuato quel “fumo di Satana” ch’è restato misteriosa allusione. Era la Chiesa segnata da quello che Pietro Prini ha chiamato “lo scisma nascosto”, quella su cui è di recente tornato Riccardo Chiaberge: una Chiesa che trionfa nei mass media ma alla quale i fedeli non obbediscono; una Chiesa fatta di “cattolici sociologici” la gran parte dei quali si dice tale perché è stata battezzata (e anche i battesimi, come gli altri sacramenti, sono in caduta libera), ma insidiata da un ateismo e da un materialismo pratici che dilagano. E non è certo un caso se, tra i suoi più strenui difensori, ci sono degli “atei devoti”: i quali la considerano un fattore di conservazione e di stabilità sociale, un “baluardo dell’Occidente”, ma – rendendo omaggio alla sue forme e ai suoi riti – se ne fregano del suo messaggio.

In questi giorni, papa Ratzinger è fatto anche personalmente oggetto di attacchi furiosi dai mass media di tutto il mondo: attacchi che in qualche il caso paiono sfiorare perfino il piano personale. Sono sempre più numerosi i prelati colpiti dall’accusa di essere stati quanto meno conniventi di episodi di pedofilia pesanti e continuati: ad alcuni viene fatto carico di aver saputo e taciuto, ad altri di aver addirittura negato l’evidenza e cercato di nascondere ripugnanti delitti. E, siccome all’interno della Chiesa le reazioni alle accuse sono state differenti e non sempre concordi, si è perfino cominciato a parlare di una crisi che sta uscendo in superficie e di un regolamento di conti. Qualcuno ha ritirato fuori dal cassetto le “profezie di Malachia”, vecchio ed enigmatico testo risalente (forse) al XII secolo, e ha parlato di prossima fine del papato. Del resto, c’è anche chi chiama i Maya a testimoni che siamo ormai alla fine del mondo…

Non dico che questa sia una tempesta in un bicchier d’acqua: facciamo che sia una mareggiata nel Tirreno. Ma non certo uno tzunami. Perché, in realtà, certe cose esistono da molto tempo: e di quando in quando riaffiorano. Nel 2002 Bush cercò di ricattare Giovanni Paolo II, unico suo serio antagonista a livello mondiale della progettata aggressione all’Iraq, rispolverando un vecchio scandalo di pedofilia all’interno della Chiesa cattolica americana. Ma, perdinci, siamo tutti maggiorenni e vaccinati e qualcuno di noi è perfino uomo di mondo che ha fatto il militare a Cuneo. Certe cose, le sappiamo tutti: smettiamo di far come se scendessimo or ora dal paradiso. La pedofilia, nelle “società d’uomini chiuse” (seminari, convitti, collegi, caserme, carceri), c’è sempre stata: e non c’è pedofilia senza violenza, scoperta o implicita che sia. I cattolici sono in buona compagnia: non migliori di nessuno, ma nemmeno peggiori.

Il fatto è semmai che essi ritengono loro dovere esser migliori degli altri: ma questo è un loro problema (o nostro: perché sono cattolico anch’io). Il fatto è semmai che la Chiesa deve ancora adattarsi sul serio a vivere in una società laica, nella quale oltre a rispondere alla propria coscienza e ai superiori gerarchici bisogna far sempre e comunque anche i conti con la legge. Forse dovrebbe perfino far maggior attenzione anche ai “peccati civici”: perché rubare un telefonino dev’essere un peccato ed evadere le tasse no? Ma tutto ciò dipende dal fatto che essa non ha ancora fatto del tutto i conti con la Modernità: non ancora, nonostante la Modernità sia si può dire già finita.

Da qui dipendono anche alcuni suoi problemi interni. Quasi nessuno lo ha notato: ma, contemporaneamente alle nuove polemiche sulla pedofilia, è rispuntata la questione del celibato dei preti. La Chiesa cattolica lo ha adottato definitivamente solo dall’XI secolo, non è articolo di fede, non corrisponde ad alcun dogma, nessun’altra Chiesa cristiana lo conosce, è uno dei tanti ostacoli all’unità tra le varie confessioni dei fedeli in Gesù Cristo. Sposarsi e avere una famiglia propria sarebbe da solo un buon antidoto alle tentazioni pedofile.

E riaffiora così la battuta cattiva di noialtri vecchi sessantottini. Il matrimonio è un’istituzione in disuso: ormai, la vogliono solo i preti.

Franco Cardini
Fonte: http://www.francocardini.net/" onclick="window.open(this.href);return false;
26.03.2010



Links Correlati

· Inoltre Italia
· News by davide
Articolo più letto relativo a Italia:
LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL'INTERNO





Opzioni


Pagina Stampabile Pagina Stampabile






"LA CHIESA SCRICCHIOLA ?" | Login/Crea Account | 0 commenti
I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.






Commenti NON Abilitati per gli Anonimi, registrati
Maria
planta de poirif
Posts: 72
Joined: Saturday 29 March 2008, 17:29

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by planta de poirif »

quel vecchio ragazzaccio impertinente e ribelle di Don Gallo da Genova racconta spesso questa barzelletta:
quando Gesu' arrivo' alla casa del Padre, Dio gli chiese: "allora dimmi figlio, i posti dove hai visto operare la mia chiesa!"
" Padre, l'ho vista a Nazareth, l'ho vista a Betlemme, a Gerusalemme, in Africa tra i miseri e gli ultimi"
" Bene, ma in Vaticano?"
"Ah! li, scusa, ma non ci sono proprio andato!
karol
Posts: 50
Joined: Monday 4 February 2008, 13:53

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by karol »

Cosa dovremmo pensare? Che la vita è tutta una barzelletta e in fondo non c’è nulla per cui valga veramente la pena di vivere?
Oppure più semplicemente invece di un Gallo si tratta di un Cappone?
Salud
Karol
gatt selvadik
Posts: 21
Joined: Wednesday 26 August 2009, 0:39

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by gatt selvadik »

"La cosa più importante, diceva, che tutti noi dobbiamo sempre fare nostra è che si continui ad agire perché i poveri contino, abbiano la parola: i poveri, cioè la gente che non conta mai, quella che si può bistrattare e non ascoltare mai....
frosula
Posts: 73
Joined: Saturday 2 February 2008, 22:17
Location: valdisotto

Re: Per un Architettura Cristiana dello Stato

Post by frosula »

LETTERA inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e prelati interessati, circa I DELITTI PIU’ GRAVI riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001


Per l’applicazione della legge ecclesiastica, che all’art. 52 della Costituzione apostolica sulla curia romana dice: “[La Congregazione per la dottrina della fede] giudica i delitti contro la fede e i delitti più gravi commessi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti, che vengano a essa segnalati e, all’occorrenza, procede a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche a norma del diritto, sia comune che proprio”, era necessario prima di tutto definire il modo di procedere circa i delitti contro la fede: questo è stato fatto con le norme che vanno sotto il titolo di Regolamento per l’esame delle dottrine, ratificate e confermate dal sommo pontefice Giovanni Paolo II, con gli articoli 28-29 approvati insieme in forma specifica.

Quasi nel medesimo tempo la Congregazione per la dottrina della fede con una Commissione costituita a tale scopo si applicava a un diligente studio dei canoni sui delitti, sia del Codice di diritto canonico sia del Codice dei canoni delle Chiese orientali, per determinare “i delitti più gravi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti”, per perfezionare anche le norme processuali speciali nel procedere “a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche”, poiché l’istruzione Crimen sollicitationis finora in vigore, edita dalla Suprema sacra Congregazione del Sant’Offizio il 16 marzo 1962, doveva essere riveduta dopo la promulgazione dei nuovi codici canonici.

Dopo un attento esame dei pareri e svolte le opportune consultazioni, il lavoro della Commissione è finalmente giunto al termine; i padri della Congregazione per la dottrina della fede l’hanno esaminato più a fondo, sottoponendo al sommo pontefice le conclusioni circa la determinazione dei delitti più gravi e circa il modo di procedere nel dichiarare o nell’infliggere le sanzioni, ferma restando in ciò la competenza esclusiva della medesima Congregazione come Tribunale apostolico. Tutte queste cose sono state dal sommo pontefice approvate, confermate e promulgate con la lettera apostolica data in forma di motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela.

I delitti più gravi sia nella celebrazione dei sacramenti sia contro la morale, riservati alla Congregazione per la dottrina della fede, sono:


- I delitti contro la santità dell’augustissimo sacramento e sacrificio dell’eucaristia, cioè:

1° l’asportazione o la conservazione a scopo sacrilego, o la profanazione delle specie consacrate:

2° l’attentata azione liturgica del sacrificio eucaristico o la simulazione della medesima;

3° la concelebrazione vietata del sacrificio eucaristico assieme a ministri di comunità ecclesiali, che non hanno la successione apostolica ne riconoscono la dignità sacramentale dell’ordinazione sacerdotale;

4° la consacrazione a scopo sacrilego di una materia senza l’altra nella celebrazione eucaristica, o anche di entrambe fuori della celebrazione eucaristica;


- Delitti contro la santità del sacramento della penitenza, cioè:

1° l’assoluzione del complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo;

2° la sollecitazione, nell’atto o in occasione o con il pretesto della confessione, al peccato contro il sesto comandamento del Decalogo, se è finalizzata a peccare con il confessore stesso;

3° la violazione diretta del sigillo sacramentale;


- Il delitto contro la morale, cioè: il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età.


Al Tribunale apostolico della Congregazione per la dottrina della fede sono riservati soltanto questi delitti, che sono sopra elencati con la propria definizione.

Ogni volta che l’ordinario o il prelato avesse notizia almeno verosimile di un delitto riservato, dopo avere svolte un’indagine preliminare, la segnali alla Congregazione per la dottrina della fede, la quale, a meno che per le particolari circostanze non avocasse a sé la causa, comanda all’ordinario o al prelato, dettando opportune norme, di procedere a ulteriori accertamenti attraverso il proprio tribunale. Contro la sentenza di primo grado, sia da parte del reo o del suo patrono sia da parte del promotore di giustizia, resta validamente e unicamente soltanto il diritto di appello al supremo Tribunale della medesima Congregazione.

Si deve notare che l’azione criminale circa i delitti riservati alla Congregazione per la dottrina della fede si estingue per prescrizione in dieci anni. La prescrizione decorre a norma del diritto universale e comune: ma in un delitto con un minore commesso da un chierico comincia a decorrere dal giorno in cui il minore ha compiuto il 18° anno di età.

Nei tribunali costituiti presso gli ordinari o i prelati possono ricoprire validamente per tali cause l’ufficio di giudice, di promotore di giustizia, di notaio e di patrono soltanto dei sacerdoti. Quando l’istanza nel tribunale in qualunque modo è conclusa, tutti gli atti della causa siano trasmessi d’ufficio quanto prima alla Congregazione per la dottrina della fede.

Tutti i tribunali della Chiesa latina e delle Chiese orientali cattoliche sono tenuti a osservare i canoni sui delitti e le pene come pure sul processo penale rispettivamente dell’uno e dell’altro Codice, assieme alle norme speciali che saranno date caso per caso dalla Congregazione per la dottrina della fede e da applicare in tutto.


Le cause di questo genere sono soggette al segreto pontificio.


Con la presente lettera, inviata per mandato del sommo pontefice a tutti i vescovi della Chiesa cattolica, ai superiori generali degli istituti religiosi clericali di diritto pontificio e delle società di vita apostolica clericali di diritto pontificio e agli altri ordinari e prelati interessati, si auspica che non solo siano evitati del tutto i delitti più gravi, ma soprattutto che, per la santità dei chierici e dei fedeli da procurarsi anche mediante necessarie sanzioni, da parte degli ordinari e dei prelati prelci sia una sollecita cura pastorale.

Roma, dalla sede della Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001.


Joseph card. Ratzinger, prefetto.

Tarcisio Bertone, SDB, arc. em. di Vercelli, segretario»
Post Reply